Venere in infrarosso e ultravioletto

Le riprese infrarosse e ultraviolette di Venere permettono di riprendere alcuni dettagli della complessa atmosfera del pianeta: le zone in giallo/arancio indicano la presenza di nubi con alta concentrazione di acido solforico.

In questa foto, Venere appare in una gamma di colori sorprendenti e non convenzionali rispetto ai comuni scatti che evidenziano principalmente la sola fase illuminata dal Sole. Poiché Venere è circondata da una densa atmosfera di anidride carbonica, la componente evidenziata dal filtro infrarosso rivela i dettagli sulla composizione atmosferica e sulla struttura delle nubi. Considera anche che Venere appare più luminosa nell'infrarosso rispetto alla luce visibile, grazie al calore che emana dalla sua superficie.
In aggiunta, l'uso della componente data dal filtro ultravioletto evidenzia variazioni nella riflettività della superficie venusiana, e le caratteristiche atmosferiche come le nuvole di acido solforico che circondano il pianeta. Tale componente ultravioletta mette in evidenza particolari chimici nell'atmosfera, come l'ozono o altri composti.
Nella fotografia, si nota che Venere appare diversa dalle immagini visibili. I colori potrebbero sono più intensi, con dettagli unici che emergono grazie alla sensibilità agli infrarossi e agli ultravioletti. Questo tipo di foto fornisce un nuovo punto di vista affascinante su uno dei pianeti più vicini alla Terra.

Luogo dello scatto

Montenerodomo (CH), 18 Agosto 2012, ore 05:42

Informazioni tecniche della ripresa

Telescopio Meade LX200 ACF 10"
Ripresa con camera CMOS Magzero M5z
Barlow Meade 2x con filtri IR 684nm e UV 350nm
Elaborazione Autostakkert!4, PixInsight

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CATEGORIA: Pianeti

Storicamente e astronomicamente, i pianeti sono stati oggetto di grande interesse e osservazione fin dall'antichità. Sin dalle prime civiltà umane, come gli antichi Babilonesi e gli Egizi, i pianeti sono stati osservati nel cielo notturno e associati a divinità e fenomeni celesti. Essi si muovevano in maniera apparentemente erratica rispetto alle stelle fisse, distinguendosi per il loro movimento retrogrado, motivo per cui furono chiamati "planetes" dai Greci, che significa "vagabondo".
Gli antichi astronomi, come Tolomeo e Copernico, svilupparono modelli per spiegare i movimenti dei pianeti, e queste osservazioni contribuirono alla comprensione dell'ordine del sistema solare. Nel XVII secolo, le osservazioni di Galileo Galilei con il telescopio confermarono che i pianeti erano corpi celesti simili alla Terra e orbitavano attorno al Sole.
Con l'avanzare della tecnologia, le osservazioni e le missioni spaziali hanno rivelato dettagli sempre più precisi sui pianeti del sistema solare e su quelli al di fuori di esso. Abbiamo scoperto che i pianeti sono corpi celesti molto diversi tra loro: abbiamo pianeti rocciosi come Mercurio, Venere, la Terra e Marte, giganti gassosi come Giove e Saturno, e pianeti ghiacciati come Urano e Nettuno. Ogni pianeta ha caratteristiche uniche, come atmosfera, temperatura, dimensioni, lune e geologia.
Oggi, la nostra comprensione dei pianeti è profonda e in continua evoluzione, grazie a osservazioni da terra, telescopi spaziali e missioni interplanetarie. Studiare i pianeti ci offre non solo una visione più chiara del nostro sistema solare, ma anche una finestra su come si sono formati e come potrebbero evolvere in futuro.