Opposizione di Marte 2020
Marte durante l'opposizione del 2020 ha raggiunto la minima distanza dalla Terra di 63 milioni di km. La stazione invernale nell'emisfero nord ha favorito la formazione di nebbie e nubi
Durante l'opposizione di Marte nel 2020, il pianeta rosso appariva particolarmente luminoso e prominente nel cielo notturno. Le fotografie di Marte scattate durante questo periodo mostravano un disco rosso-arancione brillante con dettagli visibili sulla superficie. Le caratteristiche geologiche come le calotte polari, le valli, i crateri e le pianure potevano essere osservate con maggior dettaglio rispetto ad altri momenti, grazie alla relativa vicinanza della Terra al pianeta.
Nella ripresa appare chiaramente visibile la calotta polare sud di Marte, composta principalmente da ghiaccio d'acqua e ghiaccio di anidride carbonica.
La fotografia rivela anche alcune caratteristiche atmosferiche di Marte, come delle nubi di ghiaccio che si formano in alcune regioni equatoriali.
Nella ripresa appare chiaramente visibile la calotta polare sud di Marte, composta principalmente da ghiaccio d'acqua e ghiaccio di anidride carbonica.
La fotografia rivela anche alcune caratteristiche atmosferiche di Marte, come delle nubi di ghiaccio che si formano in alcune regioni equatoriali.
Luogo dello scatto
Lanciano (CH), 9 Ottobre 2020, ore 23:42Informazioni tecniche della ripresa
Telescopio Meade LX200-ACF 10"Ripresa con camera CMOS QHY5L-II
Barlow Meade 2x con filtri RGB
Elaborazione Autostakkert!3, PixInsight
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CATEGORIA: Pianeti
Storicamente e astronomicamente, i pianeti sono stati oggetto di grande interesse e osservazione fin dall'antichità. Sin dalle prime civiltà umane, come gli antichi Babilonesi e gli Egizi, i pianeti sono stati osservati nel cielo notturno e associati a divinità e fenomeni celesti. Essi si muovevano in maniera apparentemente erratica rispetto alle stelle fisse, distinguendosi per il loro movimento retrogrado, motivo per cui furono chiamati "planetes" dai Greci, che significa "vagabondo".Gli antichi astronomi, come Tolomeo e Copernico, svilupparono modelli per spiegare i movimenti dei pianeti, e queste osservazioni contribuirono alla comprensione dell'ordine del sistema solare. Nel XVII secolo, le osservazioni di Galileo Galilei con il telescopio confermarono che i pianeti erano corpi celesti simili alla Terra e orbitavano attorno al Sole.
Con l'avanzare della tecnologia, le osservazioni e le missioni spaziali hanno rivelato dettagli sempre più precisi sui pianeti del sistema solare e su quelli al di fuori di esso. Abbiamo scoperto che i pianeti sono corpi celesti molto diversi tra loro: abbiamo pianeti rocciosi come Mercurio, Venere, la Terra e Marte, giganti gassosi come Giove e Saturno, e pianeti ghiacciati come Urano e Nettuno. Ogni pianeta ha caratteristiche uniche, come atmosfera, temperatura, dimensioni, lune e geologia.
Oggi, la nostra comprensione dei pianeti è profonda e in continua evoluzione, grazie a osservazioni da terra, telescopi spaziali e missioni interplanetarie. Studiare i pianeti ci offre non solo una visione più chiara del nostro sistema solare, ma anche una finestra su come si sono formati e come potrebbero evolvere in futuro.