Ispettorato per l'Educazione Fisica e Sportiva
Coordinamento e gestione delle attività per gli studenti ex D.M. 114 del 9.3.1998
Prot. 926/A1
Ai Provveditorati agli Studi
Ai Direttori Didattici
Ai Presidi degli Istituti di Istruzione Secondaria
Agli I.R.R.S.A.E.
Oggetto: Proposte operative per le istituzioni dell'autonomia: "Gli studenti fanno vedere le stelle - Monitoraggio dell'inquinamento luminoso".
L'applicazione dell'art. 21 della L. 15 marzo 1997 n. 59 postula che ogni scuola, tramite l'autonomia, persegua la massima flessibilità e tempestività d'iniziativa, la valorizzazione delle risorse locali e, insieme, la riconoscibilità della dimensione europea, nazionale e locale. Una tale innovazione si giova di tutti gli orientamenti, gli indirizzi, le indicazioni e le proposte che possono venire dall'Amministrazione centrale e dagli esperti da essa coinvolti.
La presente è una proposta operativa offerta alla libera adesione delle singole scuole che riguarda il monitoraggio dell'inquinamento luminoso ed è stata denominata "Gli studenti fanno vedere le stelle".
In città sta diventando sempre più difficile la relazione con il cielo, rendersi conto che da esso dipendono la lunghezza delle giornate, il cambio delle stagioni, i cicli biologici. I palazzi, l'inquinamento dell'aria, l'inquinamento luminoso ci rendono tutti un po' "orfani" di cielo. Soprattitto lo sono i più giovani, che vivono un rapporto col cielo, sempre più solo "virtuale" e mediato dalle navigazioni telematiche, anziché di osservazione diretta ad occhio nudo. Come ha detto Elias Canetti la nostra generazione sarà ricordata forse come quella che perse il cielo conquistandolo.
In questi ultimi anni l'aumento di potenza degli impianti di illuminazione sia pubblica che privata ha portato ad un notevole dispendio di energia. Si calcola come circa il 30% dell'energia elettrica venga "sprecata" per "illuminare il cielo".
Ne deriva ciò che si definisce "inquinamento luminoso", un fenomeno che si estende ormai ben oltre i confini delle metropoli e che produce non solo la minore osservabilità del cielo notturno ma probabilmente anche una alterazione dei cicli biologici di piante e animali, collegati al naturale alternarsi del dì e della notte.
Per ridurre l'inquinamento luminoso non è certo necessario oscurare le strade; basta cominciare a progettare le fonti luminose con l'attenzione e le tecnologie adeguate a evitare la diffusione della luce verso l'alto e a garantire il maggior risparmio energetico possibile.
In questo, come in molti altri esempi, l'autonomia delle istituzioni scolastiche può decidere di svolgere un ruolo.
I terrazzi e i cortili delle scuole sono luoghi spesso ideali per ritrovare una dimensione astronomica in città e ricreare un rapporto con il cielo fatto di conoscenza dei suoi astri, di percezione soggettiva e di relazione personale: non necessariamente con strumentazioni sofisticate, ma anche solo ad occhio nudo.
Diverse sono le piste che si possono ipotizzare:
* il coordinamento in rete delle scuole che vogliono lavorare sul recupero della relazione con il cielo (si può far immediato riferimento, come prima scuola polo e di coordinamento, al Liceo Classico Sperimentale "B. Russell" Via Tuscolana, 208 00182 Roma tel 067017506 fax 067923714);
* incontri, seminari di formazione degli insegnanti e di scambio di esperienze sulla didattica dell'astronomia;
* seminari di approfondimento su astronomia e geografia in collegamento con altre discipline;
* individuazione di luoghi e percorsi astronomici in città;
* mostre dei prodotti e modelli astronomici realizzati dalle scuole con materiali poveri;
* monitoraggio dell'inquinamento luminoso.
Circa quest'ultima pista di lavoro si è in grado di offrire già, in allegato, una proposta operativa che si presenta già abbastanza strutturata e fattibile, grazie alla collaborazione offerta da Unione Astrofili Italiani e Legambiente.
IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO
Carla Rocchi
(firmato)